L'omicidio di un noto architetto, il dottor Garrone, sconvolge il mondo della borghesia e dell’aristocrazia torinese dei primi anni '70. Il commissario Santamaria, da poco trasferito a Torino dal sud Italia, attraverso le indagini con il suo vice De Palma, meridionale come lui, scoprirà i vizi delle classi agiate del ricco e laborioso nord. Professori universitari che aiutano galleristi a vendere quadri falsi, aristocratici che "giocano" a minacciare di morte gli amici perché annoiati dalla loro vita e dalla banalità di un'esistenza in cui loro stessi non sanno più trovare gioia, industriali che evadono il fisco, adulteri come fosse la norma e amori che sbocciano tra prostitute ai margini della società e membri dell'élite intellettuale.